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La storia di Alpiflora germoglia alcuni anni prima del 2008 da un progetto di recupero e valorizzazione dei terrazzamenti più marginali, abbandonati e restii alla coltivazione presenti numerosi in Valle d’Aosta.
L’Institut Agricole Régional (I.A.R.) aveva pubblicato nel 2007* i dati emersi da un biennio di ricerca dedicato allo: “Sviluppo della filiera delle piante officinali in Valle d’Aosta”.
La sfida ambiziosa trainante l’indagine di mercato era finalizzata all’incentivo delle coltivazioni di specie autoctone, nello specifico delle piante officinali, in grado di valorizzare la materia prima nella fitoterapia e fitocosmesi.

La filosofia aziendale era ed è ancora oggi:
formulare prodotti più naturali possibile
Ivano Favre
I fratelli Favre, titolari dell’azienda di cosmesi italiana Alpiflora. Sulla sinistra Ivano, con capelli e barba castani, indossa una felpa grigia e una camicia azzurra e tiene le mani sui fianchi. A destra Davide, castano, tiene le braccia conserte e porta una maglia blu con le maniche lunghe rimboccate.

Azienda di Cosmesi italiana

Ivano e Davide Favre, fratelli e soci in affari da quarant’anni, si innestano con naturalezza in questo contesto, optando per una conversione produttiva della loro azienda, da prettamente zootecnica ad agricola.

Entrambi nati e temprati sui rilievi montuosi, conoscono bene le caratteristiche orografiche valdostane e animati dalla volontà di riscoprire i segreti di quella generazione che conosceva le proprietà delle piante prataiole e selvatiche, si concentrano sulla destinazione cosmetica del progetto.

Avviano questo nuovo percorso selezionando alcuni territori pianeggianti nelle vicinanze di Hône, sede principale della loro azienda, e mettendo in campo diverse qualità di piante officinali, dalle varietà più classiche a quelle più rare.
L’iniziativa di sperimentare fin da subito diverse specie consente loro di valutare e toccare con mano l’adattamento delle erbe al territorio, andando nel tempo a selezionare quelle che ancora oggi sono le varietà che ritroviamo nei prodotti Alpiflora.

Ricerca & Sperimentazione

Tuttavia la fioritura del progetto dei fratelli Favre non è stata esente da insidie: la normativa italiana consente la coltivazione libera delle piante, ma le attività di prima trasformazione sono ancora regolamentate da un regio decreto del 1931.

A sbloccare la situazione è la legge regionale n. 2 del 16 febbraio 2011 in materia di: “Disciplina delle attività di coltivazione, raccolta, prima trasformazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali” che consente a Ivano e Davide di formarsi, oltre che sulla orticoltura, sulle specifiche attività di lavorazione, dalle operazioni di lavaggio, defogliazione, cernita, essiccazione, macerazione, al taglio e alla distillazione delle piante officinali.

Tra le prime piante di interesse erboristico coltivate da Alpiflora figurano la lavanda e la salvia. A seguire, la messa in coltivazione della calendula, del rosmarino e della menta.
La ricerca dell’idoneità e il vaglio della qualità dei terreni, unite alle temperature troppo alte nel corso dell’anno per alcune varietà officinali, spinge i fratelli Favre ad ampliare gli appezzamenti.

Il laboratorio dell’azienda di cosmesi italiana Alpiflora. Il locale, rivestito parzialmente in pietra e che reca sul colmo del tetto l’insegna della ditta, è costruito su un solo piano per consentire l’accesso dei carichi di materie prime trasportati dai campi limitrofi con un trattore verde chiaro. Sotto le due ampie finestre si trovano aiuole fiorite lungo il muro perimetrale.
L’idea alla base di Alpiflora è stata riaprire il cassetto della nonna
per valorizzare al meglio le virtù delle piante.
Ivano Favre

Si espandono in altitudine, alzandosi a quota 1.700 metri, nel comune di Champorcher, dove adibiscono i propri terreni alla coltivazione della stella alpina. Queste aree si prestano inoltre alle raccolte spontanee dell’arnica e dei fiori di iperico, che vengono integrati nell’impianto produttivo.
La prima linea cosmetica ad essere commercializzata è la “Petits Trésors”, un kit di cinque prodotti a base di estratti ed oli essenziali di erbe e di fiori alpini, il cui cofanetto è tutt’ora presente in catalogo quale simbolo rievocativo degli esordi.

Il cuore delle formulazioni di Alpiflora si concentra sull’estrazione degli oli essenziali dalla materia prima vegetale. È proprio la presenza e l’impiego degli oli essenziali nei prodotti che, garantendo l’assenza di profumazioni chimiche, rappresenta l’essenza dell’azienda: la naturalezza del prodotto finale.

L’ampliamento dei prodotti cosmetici

Nel 2011 aumentano i prodotti a catalogo con il lancio del primo shampoo doccia e cinque nuove formulazioni per la cosmesi solida.

La piccola attività artigianale dei fratelli Favre ha una matrice forte, così come i terreni e il clima montano che ne vegliano e assicurano il compimento: nel 2013 l’esigenza di un maggior sviluppo e di una maggior disponibilità di locali vede la costruzione e l’apertura di un nuovo laboratorio per Alpiflora, in Via Verfie 15 ad Hône.
I nuovi spazi consentono di portare avanti più agevolmente le diverse tipologie di trasformazione delle piante officinali, non solo per quanto riguarda le operazioni di lavorazione, ma soprattutto nel confezionamento dei prodotti cosmetici.

Le coltivazioni dislocate nei campi di Hône favoriscono anche l’introduzione di attrezzatura agricola per semplificare e automatizzare le operazioni e alcune lavorazioni manuali.
Nel 2017 i fratelli Favre introducono l’utilizzo di una sarchiatrice meccanica per eliminare le infestanti senza l’impiego di diserbanti chimici e senza danneggiare le piante officinali: è la prima del suo genere ad essere impiegata in Valle d’Aosta.

* con la partecipazione del Gruppo di azione locale Valle d’Aosta (Gal Valle D’Aosta) e del Servizio fitosanitario dell’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta.